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Tutto quello che c’è da sapere per tenere in perfetta efficienza l’impianto di riscaldamento, evitare sanzioni e risparmiare sui consumi di energia.
L’arrivo del freddo fa tornare alla memoria la necessità di effettuare un controllo della caldaia per evitare di incorrere nella brutta sorpresa di un malfunzionamento proprio quando il clima non certo mite ne impone l’accensione.
Inoltre, effettuare i controlli previsi dalla legge è fondamentale per evitare di essere sanzionati in seguito ad una ispezione.
Il controllo della caldaia deve sottostare a delle precise scadenze stabilite da Comuni o Province ed in caso di dubbi bisogna contattare questi enti per richiedere tutte le informazioni necessarie. È bene chiarire che non esiste nessuna legge che impone dei controlli annuali: la normativa in materia (datata luglio 2013) prevede che controlli e manutenzione debbano essere effettuati con la periodicità indicata nel manuale d’istruzioni d’uso elaborato dal fabbricante della caldaia ai sensi della normativa vigente o reso disponibile dall’impresa installatrice.
Il rispetto delle prescrizioni e della periodicità sono importanti non solo in ossequio ai regolamenti previsti, ma anche per tenere la caldaia sempre in efficienza così da assicurarsi il caldo in casa, un importante risparmio nei consumi energetici e la dispersione di emissioni inquinanti nell’ambiente.
Tra i controlli da effettuare vi sono quelli relativi a:

  • la temperatura dei fumi: se è troppo alta vuol dire che buona parte del calore viene dissipato attraverso i fumi e, quindi, l’impianto dovrà utilizzare un’energia maggiore di quella necessaria per scaldare la casa, con ovvio aumento dei consumi
  • la pressione dell’acqua: se l’acqua non circola correttamente ed alla giusta pressione i riscaldamenti non funzionano a dovere
  • il calcare: può creare un malfunzionamento della pompa e causarne il bloccaggio. La rottura della pompa e la conseguente sostituzione può essere un intervento abbastanza oneroso
  • le valvole: i controlli periodici prevengono il bloccaggio delle valvole dovuto ad incrostazioni o all’accumulo di impurità

Le norme in materia

Nei comuni con più di 40 mila abitanti è possibile rivolgersi allo Sportello Energia istituito presso gli uffici comunali o provinciali per informarsi in merito alla frequenza degli interventi da eseguire e all’iter burocratico da rispettare (ad esempio come tenere correttamente aggiornato il libretto di manutenzione, come acquistare eventuali bollini che attestino l’effettiva esecuzione della manutenzione e dei controlli, se e come effettuare eventuali comunicazioni agli enti preposti).
I controlli devono essere affidati a ditte abilitate: ciò garantisce non solo la sicurezza personale e il buono stato dell’impianto, ma anche il rilascio da parte del tecnico di una relazione in cui vengono indicate le scadenze delle varie manutenzioni da effettuare per tenere la caldaia sempre nella massima efficienza.

Il controllo dei fumi

Il controllo delle emissioni delle comuni caldaie domestiche (fino a 100 kW di potenza) dipende dal tipo di combustibile con il quale l’impianto è alimentato e va effettuato ogni due anni se l’impianto è alimentato a combustibile liquido o solido ed ogni 4 se è alimentato a Gpl.

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