Una tecnologia rivoluzionaria che ribalta completamente il concetto di refrigerazione portando tra le mura domestiche un’innovazione che potrebbe concorrere a salvare il pianeta dai gas serra.
Della refrigerazione magnetica si parla da anni, ma solo di recente sono stati presentati alla “Conferenza internazionale sulla refrigerazione magnetica a temperatura ambiente” organizzata a Torino dall’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica i primi prototipi di frigoriferi a cui è stata applicata questo tipo di tecnologia.
Come funziona la refrigerazione magnetica?
Fino ad oggi la tecnologia alla base del funzionamento dei frigoriferi è cambiata molto poco da quando, ormai più di un secolo fa, sono comparsi i primi modelli. Si fonda sulla circolazione di fluidi refrigeranti spinti da una pompa elettrica che passando attraverso delle serpentine evaporano assorbendo calore e rilasciandolo all’esterno per poi tornare allo stato liquido per l’azione di un compressore.
I frigoriferi a refrigerazione magnetica, invece, hanno un cuore formato da gadolinio, un elemento dotato di una proprietà detta “magnetocalorica” che lo rende capace, una volta sottoposto ad un forte campo magnetico, di perdere all’esterno il calore.
Il gadolinio viene immerso in un fluido termovettore e circondato da magneti. Quando il campo magnetico parte il gadolinio si “attiva” modificando lo stato degli atomi di cui è composto. Questa “trasformazione” comporta un aumento della temperatura del gadolinio che trasferisce il calore al fluido in cui è immerso. A questo punto il campo magnetico si interrompe ed il gadolinio, per tornare al suo stato originario, assorbe il calore dal fluido che una volta raffreddato viene messo in circolazione refrigerando gli alimenti contenuti all’interno del frigorifero.
Quali sono i vantaggi della refrigerazione magnetica?
Innanzitutto i frigoriferi a refrigerazione magnetica non utilizzano gas refrigeranti tossici, infiammabili e dannosi per l’ambiente (come l’HFC rivelatosi un potentissimo gas serra tra le 10 e le 30 mila volte più nocivo dell’anidride carbonica).
A parità di volume e temperature d’esercizio, questi frigoriferi sono in grado di dimezzare i consumi energetici rispetto ai sistemi tradizionali.
Altro particolare di rilievo è che non essendo dotato di un compressore per la circolazione del gas, il frigo non produce alcun rumore, necessita di assistenza minima ed ha una vita media più lunga.
Tutta una serie di vantaggi che oltre a far felice l’ambiente fanno sorridere anche il portafogli.
Il punto debole di questa tecnologia è l’uso del gadolinio, un elemento poco diffuso e di conseguenza molto caro. Esistono, però, altri materiali con proprietà magnetocaloriche anche superiori al gadolinio il cui uso, attualmente, è legato ad una maggiore sperimentazione. L’entrata in commercio di questi frigoriferi darà sicuramente impulso alla ricerca tecnologica in materia portando all’utilizzo di materiali nuovi, meno costosi e ad un miglioramento delle prestazioni dei prodotti. Nemmeno il campo magnetico rappresenta un pericolo né per le persone, né per gli oggetti: il particolare design fa si che la distanza tra il cuore di gadolinio e le persone o le cose sia di totale sicurezza.
A quando i primi modelli in commercio?
Ci vorrà, però, ancora molto tempo prima di potersi vantare di avere in caso un frigorifero di ultima generazione: i costi di produzione sono al momento molto elevati e quindi questa tecnologia sarà applicata, in una prima fase, solo a sistemi di refrigerazione industriali. Solo in una seconda fase verranno realizzati dei modelli adatti alle nostre cucine.